Cose che ci scriviamo io e Matteo:
Matteo: Ricordati di lavare i tappi dei Pokemon, Piccola Acqua.
Me: Ok, spero di ricordarmi dopo, adesso sto da Occhi di Cielo
Matteo: Salutala e ringraziala
Me: Perché devo ringraziarla?
Matteo: Perché se Occhi di Cielo non essere qui Occhio di Lince non essere felice così
Me: Occhio di Lince è proprio un romanticone...ugh!
Matteo: Ehi squaw vieni al saloon dopo cena, esegui gli ordini se ci tieni alla vita: BANG! BANG!
Me: Piccola Acqua eseguirà gli ordini di Occhio di Lince. Ci si vede al saloon.
Matteo: Ugh Occhio di Lince si rallegra e Goccia di Rugiada ti ricorda di portare giù la felpa.
Me: Piccola Acqua è smemorata, ma spera di ricordare.
Matteo: Ricordare almeno minaccia: BANG! BANG!
Queste sono tipiche conversazioni tra me e il mio cuginetto preferito, da oggi neododicenne.
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Dopo aver attraversato la fase di dipendenza dai Nintendo, dai Topolino, da tutte le favole, da Dragonball e Kung Fu Panda, quasi da un anno è approdato nel magico mondo dei fumetti di suo padre:
Tex Willer e
Zagor. Dall'estate scorsa è in fissa con gli indiani. Ha assegnato un nome indiano a tutta la famiglia, tanto per rendere l'idea io sono
Piccola Acqua (spiegazione sul mio nome non pervenuta), la Silvietta è
Goccia di Rugiada, lui
Occhio di Lince e la piccola Giulia
Occhi di Cielo. Per tutta l'estate ci siamo chiamati così, inventando pure dialoghi molto indiani tra noi. Un giorno, nel mezzo di una festa, stavamo parlando di bufali da cacciare (!), quando, in un momento di silenzio generale, mi ha detto, con un tono di voce leggermente alto:
Tu squaw smemorata. E squaw smemorata cattura bufalo malato. Il momento di silenzio generale è terminato con una bella risata, altrettanto generale. Avranno pensato che fossimo matti. E in effetti. Come dargli torto?
Il mio Occhio di Lince è uno zoologo poeta, inventore di storie e marchingegni, tiratore di calci e pugni, ma distributore anche di baci e coccole.
Il mio Occhio di Lince vuole fare lo scrittore oppure l'inventore, è ancora un po' indeciso.
Il mio Occhio di Lince pensa che io sia un mostro di bravura con la play station, a volte mi batte a briscola, ma quando lo batto io si arrabbia e urla al colpo di stato.
Il mio Occhio di Lince mi stupisce con congiuntivi e condizionali innati, con pensieri degni di uno studente in filosofia.
Il mio Occhio di Lince ha una memoria che non so da chi abbia preso: guarda un film due volte e alla terza sa già tutte le battute, motivo per cui insieme a lui si possono solo vedere film che non conosce, altrimenti inizia a ripetere tutti i dialoghi e non si capisce più niente.
Il mio Occhio di Lince lo stritolerei di abbracci, perché è bello così, con i suoi problemini, i suoi pianti quando deve fare matematica, le sue case che diventano saloon, con i suoi Nomadi.
Oh, certo, è interista, ma tutti abbiamo qualche difetto.
Gli ho appena mandato questo messaggio: Piccola Acqua augurare tantissimi auguroni di buon compleanno a Occhio di Lince, ferito a una zampa durante l'ultimo combattimento. Augh!
Peccato che domani non posso neanche stritolarlo come vorrei, causa il suo braccio rotto. Rotto durante la caccia di qualche bufalo ovviamente, c'era bisogno di specificarlo?