Ieri sera, per sbaglio o distrazione, non ho pubblicato questo post. Lo pubblico oggi, ma l'ho scritto ieri, lo dico per i riferimenti temporali che altrimenti sembrerebbero sballati.
Appoggiata sulla scrivania c'è la figurina che ho faticosissimamente contrattato oggi pomeriggio.
Matteo ha finito quasi tutto l'album dei calciatori, gli mancano un centinaio di figurine. Oggi lo stavo aiutando a mettere in ordine i doppioni, mentre lui era intento a cercare una figurina che mi doveva regalare: quella dello scudetto del
Milan. Nelle mie mani è capitata però la figurina numero 197, quella di
Antonio Cassano interista. Ne aveva addirittura due di doppioni di Cassano! Uno doveva essere mio. Per forza. Matteo ha opposto qualche resistenza, così per scherzo. Ho provato a barattare l'unico doppione dello scudetto del Milan, che mi aveva già dato, con la figurina di Cassano, ma niente da fare. Gli ho detto
dai, riprendi questa che è più preziosa e dammi Cassano. E lui, ruffiano e dolce come nessun altro, sorridendo mi ha detto:
Eh, ma anche tu sei preziosa e quello scudetto è per te. Farà piangere le donne il mio sdolcinato cuginetto, comunque la sua dichiarazione d'amore ha fatto breccia nel mio cuore e allora sì, l'ho fatto, gli ho promesso che sarò felice ogni volta che Cassano farà un goal, anche se è dell'Inter. Sono ruffiana anch'io: con quella promessa ho finalmente ottenuto la mia figurina.
Cassano adesso sorride davanti a me, vicino al prezioso scudetto del Milan e a una penna blu.
Certo ha quella maglia neroazzura che si poteva risparmiare, ma a Carnevale glielo posso pure perdonare. Forse si è mascherato pure lui.
L'ho fatto anch'io.
Alla cena di ieri sera eravamo un centinaio. Ieri mattina sono stata ad aiutare a fare i dolci, tutti superfritti, troppo per i miei gusti. Castagnole, frappe, tortucce, miele, zucchero a velo, alchermes. Sono uscita da lì che puzzavo da morire. A casa ci sono tornata con i finestrini della macchina aperti anche se nel frattempo stava nevicando. Quella puzza di fritto era insopportabile.
Dopo pranzo ho mollato la cucina per spostarmi nel salone da apparecchiare. Eravamo solo in due, io e
il presidente. Mentre aprivamo i tavoli, srotolavamo tovaglie e soffiavamo nelle stelle filanti, mi è tornata in mente la prima volta che ho saputo che esisteva. Avrò avuto circa quattordici anni e a una festa, d'estate, ho visto questo tipo qui: moro, occhi chiari, occhiali. Bello. Non ho fatto in tempo a prendermi nemmeno mezza cotta per lui che è arrivata la doccia fredda: qualcuno mi avvisa che siamo cugini di secondo grado. Perfetto. Ormai saranno passati una decina d'anni da quel giorno, nel mezzo c'è stata tutta la sua lunga storia d'amore con una ragazza che piaceva tanto a tutti, il suo tradimento, amicizie che crollano, pugni che volano, equilibri che non torneranno più. Ho sparlato tanto tanto anch'io, perché proprio io da lui non me l'aspettavo. Ci sono rimasta proprio male e poi la sua ex mi piaceva troppo, al contrario della ragazza con cui l'ha tradita, con cui sta tuttora.
Ormai da quella storia che ha rotto il gruppo e le amicizie è passato un anno e mezzo. Ieri mentre attaccava i riscaldamenti e contava le sedie mi chiedevo se poi, in effetti, è davvero cambiato qualcosa in lui. Da quello che era quella sera d'estate di una decina d'anni fa, da quello che era con la sua ex, quello che con un padre assente alle spalle si era inventato un lavoro e costruito una vita. Per tanto tempo lui per me è stato un esempio, era un ragazzo che si era rimboccato le maniche e, da solo, aveva messo in piedi quella famiglia che non aveva avuto. Perché per tutti noi lui e la sua ex ormai erano come sposati, con la loro casa e il loro mutuo. Pensavamo che il matrimonio fosse solo questione di mesi. Lui ci scherzava anche su. Nell'estate del 2011, quando lui già tradiva la sua ex con quella che faceva tanto la sua amica e l'amica di tutti, faceva lavatrici e diceva che era un uomo da sposare. E noi non vedevamo l'ora di vestirci belli per loro due. Qualcuno diceva che lui non era così maturo, ma a me non sembrava. Lui giocava coi bimbi insieme a me, loro si fidavano di noi e i bimbi lo sentono se sei una persona per bene oppure no.
Per me lui lo era, per questo quando è uscita fuori la bomba del suo tradimento prolungato, scoperto e non confessato, ci sono rimasta di un male indescrivibile.
Di lei no, ma di lui mi fidavo.
E vederlo tradire così una persona con cui, bene o male, era stato per dieci anni, mi ha sconvolta. Non sono più riuscita a vederlo come prima. Quella che prima era simpatica esuberanza poi è diventata presunzione, quella che prima era bellezza poi è diventata vanità. Non so se è cambiato anche lui o se sono cambiati solo gli occhi con cui lo guardo. Fatto sta che niente è più come prima. Quasi tutti i ragazzi del gruppo che c'era fino a due anni fa non gli parlano nemmeno più. Lo evitano come un appestato, sono usciti fuori da ogni organizzazione di ogni festa, hanno smesso di partecipare a qualsiasi cosa perché c'è lui, perché ci sono loro.
E sono persone di trent'anni quasi ormai. E
il presidente e
la first lady saranno traditori, ma gli altri quanto sono bambini? Perché, dopo un anno e mezzo, ancora non riescono a vedere una collaborazione per qualcosa per il paese semplicemente per quello che è? Una
collaborazione, non un
patto d'amicizia.
Mentre apparecchiavamo e sistemavamo i tovaglioli e i piatti in maniera carina pensavo che il tempo dovrebbe seppellire tutto il rancore e le liti. Pensavo che R. potrebbe rimettere piede nell'associazione per cui si era tanto impegnato in passato, perché in fondo né
il presidente né
la first hanno davvero tradito lui, come non hanno tradito me.
Il fatto è che a me succede che quando vedo una persona tradire ripetutamente ho paura che possa tradire anche me, se poi mi affeziono. Così della
first lady non so se saprò mai essere amica, perché è successo più volte che quelli che le hanno voluto bene poi se la sono presa matematicamente in quel posto lì. Ci parlo, ci convivo, ma diffido, diffido molto. Quando c'è da fare qualcosa poi ha sempre mal di schiena.
Col
presidente è diverso. Partendo dal presupposto che non sarò mai la sua ragazza sento che potrei fidarmi di più. Ieri pomeriggio ci sono stata bene. Scherzava in continuazione. Mi diceva di parlare di più e pensare di meno.
Stai sempre lì a pensare. Sfotteva pure, l'altra sera.
Chissà chi ti sposa che stai sempre a lamentarti? Zitella e lamentona, peggio di così... Insomma, carino. Molto carino questo mio cugino di secondo grado. Se mi prende in giro in faccia è perché in fondo non gli sto antipatica. Nemmeno lui mi sta antipatico e un po' mi dispiace vederlo sempre da solo, con la
first lady e basta. Mi sembrano anche tristi quando sono insieme. Non vorrei che si sentissero prigionieri di una storia che ha fatto saltare in aria le vite precedenti e adesso non avessero il coraggio di uscirne fuori. Lui ha passato il pomeriggio a ridere, poi è arrivata lei a cena e non ha scherzato più.
La cena è andata bene. Ero seduta vicino alla
Giuli e insieme ammiravamo l'unico degno di attenzione presente: bello bello bello. Biondo, ma bello. Lei pensava che io lo conoscessi e invece no, cioè certo che so chi è, ma non sono in confidenza. Comunque ha una delle storie più belle che conosco: lui è uno dei bambini che dopo l'esplosione di Chernobyl furono mandati in Italia a respirare aria buona, ospitati dalle famiglie. Una volta diventato maggiorenne non è più tornato in Ucraina, se non per le vacanze, adesso vive da queste parti e ogni tanto frequenta anche la mia frazioncina. Solo ogni tanto però, purtroppo. Con la Giuli ci siamo rifatte un po' gli occhi, il che non guasta mai.
Lei, dea greca, e io, ragazza di Grease, ci siamo fatte spuntare gli occhi a cuoricino ammirando un mezzo pirata. Volendo mi sarei potuta consolare con un mio collega di maschera, che però proprio non mi piace.
Se non mi piace non mi piace eh. Non se ne farà mai niente ed è bene che lui lo capisca immediatamente, non ha ricevuto nemmeno mezzo incentivo ad andare avanti nelle sue proposte quindi è meglio che smetta subito. Lui è straniero, è qui da quasi due anni, da un po' "esce" con una donna della frazioncina che avrà dieci anni più di lui. Non so se lei pensa che è una storia seria, ma lui mi sa di no. Così, quando stavamo per sfilare tutti noi di Grease, lui ha provato a soffiarle addosso una stella filante e lei, acidissima, gli ha detto di continuare a tirare i coriandoli a chi li aveva tirati fino a quel momento. Comunque lei sa benissimo che io non ho fatto niente, anzi. Infatti con me era normale, come sempre. L'importante è che questo sia chiaro e mi sembra ben chiaro a tutti.
Faceva un freddo incredibile ieri, c'era il gelo ovunque. Quando sono andati via tutti e ci siamo messi a pulire il pavimento dallo spesso strato di coriandoli credevo di congelarmi, in effetti ero vestita leggera. Mi sembrava inutile uscire, prendere i jeans dalla macchina e metterli. Figuriamoci, saranno stati sotto zero anche quelli. Brrr...Quando sono tornata a casa ho passato un'ora a bubbolare nel letto con la termocoperta al massimo. Avevo una temperatura corporea dio venticinque gradi secondo me.
Comunque ecco, alla fine è stata una bella festa. Abbiamo guadagnato qualcosa per rimpolpare la cassa, abbiamo cantato e ballato. Per fortuna il balletto di
Grease sono riuscita a evitarlo, perché chi doveva portare la musica l'aveva messa in un cd invece che in una chiavetta. Mai errore fu più apprezzato da me. Certo facevamo proprio pena. Il nostro
John Travolta, bruttissimo naturalmente, non si era nemmeno fatto il ciuffo. Bleah.
Sandy sembrava quasi un trans, la Giuli pensava che fosse un uomo.
L'importante, comunque, è che è stato evitato il balletto.
Aggiungo qualche foto. Tra quelle in mio possesso non ne ho trovata una in cui mi vedo di più e forse è un bene. Comunque da notare la mia meravigliosa gonna rossa, non è venuta bene?
Buon Carnevale a tutti!