
Sei anni prima che nascessi c'era un Robert De Niro bellissimo con cui avrei sicuramente tappezzato volentieri la mia camera.
Una bella storia d'amore, semplice e quasi normale. Bella perché potrebbe succedere a chiunque, forse. Il caso ci mette lo zampino e un uomo e una donna mandano all'aria i loro rispettivi matrimoni per un'attrazione combinata con un'amicizia, il tutto nato grazie a uno scontro fortuito in libreria e continuato grazie a incontri quotidiani sul treno.
Mi è piaciuto, d'altra parte con due attori del genere per protagonisti il risultato non poteva essere diverso. Robert De Niro aveva proprio tanti bei perché. Mi sono innamorata anch'io.
Voto: 8

Carino per trascorrere un paio d'ore in tranquillità, anche se potrebbero alzarsi gli zuccheri nel sangue.
È ambientato nel giorno di San Valentino in cui si intrecciano tante belle storie d'amore, belle quanto scontate. Tutti i nodi vengono al pettine in quel giorno dove tutti hanno i cuoricini negli occhi, non può esserci altro che il lieto fine.
Voto: 7. Meritava meno forse, ma alla fine mi ha regalato due ore di zucchero (e un po' di sbadigli). E anche quello ci vuole, ogni tanto.

Al posto di Emma Lloyd non avrei saputo chi scegliere tra il paziente, calmo, riflessivo Richard (Colin Firth) e il pompiere Patrick Sullivan (Jefrrey Dean Morgan). A dir la verità avrei scelto il pompiere anch'io, però il modo in cui se ne è andato Richard da Emma mi avrebbe fatto venire mille dubbi, fossi stata in lei. Può un uomo che ama essere generoso come lui? Amare è davvero lasciare liberi? Non lo so, però mi ha fatto un po' tenerezza Richard che capisce che lei ama l'altro e non la riempie di insulti, ma la lascia, vestita da sposa, libera di andare da Patrick. Cose che nella realtà certo non accadono. Al posto di Richard minimo le avrei appiccicato uno schiaffo seguito dai peggiori insulti che si possano rivolgere a una donna.
Voto: 6.
Assolutamente da vedere, lo dico alle donne. Il lato B di Pierfrancesco Favino merita di essere ammirato senza alcun dubbio. Anche se la storia non è il massimo, anche se il finale a me ha lasciato un po' d'amaro in bocca, anche se è tutta una bugia, tutto un desiderio incontenibile che stravolge le vite normali (e tristi?) di Anna e Domenico. Un tradimento che diventa una droga, una moglie arrabbiata, un compagno che preferisce fingere di non aver capito e loro che continuano ad amarsi in uno squallido motel, unico luogo in cui possono stare insieme.
Voto: 6, alla storia. Pessimo il finale.
10 a Pierfrancesco Favino, anche la lode al suo lato B, forse l'unico vero motivo per cui questo film dovrebbe essere visto.
Non so per quale esatto motivo io, in una serata di inizio gennaio, abbia passato due ore della mia vita a guardare questo film trasmesso in seconda serata da Italia 1.

Ogni tanto ho riso, ma per la maggior parte del tempo sono rimasta con gli occhi sgranati a chiedermi ma possibile? Scene imbarazzanti e irreali. Irritanti.
Ho sprecato due ore della mia vita (un po' come quando ho deciso di vedere Amore 14).
Voto: 3.