Ti rendi conto che il tempo è passato in un pomeriggio di fine novembre, un pomeriggio nuovamente piovoso, un pomeriggio di nuova allerta nei dintorni.
Ti rendi conto che il tempo è passato quando tua sorella ti chiede di tenere la tua nipotina, mentre lei toglie i suoi panni estivi dai cassetti.
E io ero lì, oggi pomeriggio, seduta sul lettone con la Giulia in braccio, così bella e paffutella che la strizzerei, la strapazzerei di coccole, la riempirei di baci se lei non ne fosse infastidita. Potrei anche restare ore e ore a guardarla, anche quando dorme, tanto è dolce, tanto è incredibile tutto quello che è successo in questi mesi.
Quando è nata e l'ho vista la prima volta ho pensato che era la neonata più bella del mondo, avevo paura anche solo a toccarla, non sapevo che cosa dirle. Era tutta lì, la mia nipotina tanto attesa. Tutta chiusa in quella culla, piccola e fragile, senza parole, con gli occhi chiusi e la pelle rossa. E io ero già innamorata di lei, un'emozione mai provata prima, un amore incondizionato che non so da dove nasce, ma all'improvviso lo senti esplodere. Un istante dopo averla vista lei era già diventata l'amore più grande dei miei anni.
Quel 6 giugno non l'ho presa in braccio, non sapevo toccarla, mi faceva quasi paura anche solo sfiorarla in tutta la sua delicatezza. Il giorno dopo me ne stavo seduta sul letto di mia sorella e lei è arrivata e me l'ha messa tra le braccia, così, senza preavviso. Le foto di quel momento testimoniano che anch'io ero diventata rossa come un pomodoro, rossa come lei. Non sapevo come tenerla. Lei dormiva tranquillamente, non sapeva qual era il pericolo che stava correndo. Lei aveva quel musino così tenero e quelle manine che sembravano quelle di Ciccio Bello. Era lì, tra le mie braccia, per la prima volta, così piccola, così senza forza, così senza difese. E io l'amavo già.
Quando è tornata a casa ho attaccato uno striscione da piedi alle scale di casa sua. Un Benvenuta Giulia! scritto di notte, con la bomboletta rosa su un mio vecchio lenzuolo, ha fatto piangere mia sorella, lei che è una roccia, lei che, al contrario mio, non piange mai.
Quella stessa sera l'associazione del mio paese aveva organizzato una cena, da tempo. Quando sono arrivata io, nel tardo pomeriggio perché prima, giustamente, ero impegnata a fare la zia, tutti mi chiedevano com'era questa nipotina. Io ero in trance, completamente fuori di testa. Con gli occhi lucidi e qualche lacrima mostravo a tutti quelle centinaia di foto che ero riuscita a farle all'ospedale. E continuavo a dire che era bellissima, la mia Giulia.
Da quel bellissimo giorno di giugno sono passati quasi sei mesi e oggi me ne sono resa conto più che mai. Oggi che la tenevo in braccio e lei giocava col sonaglino quasi seduta da sola, mentre sul letto mia sorella ordinava quei vestiti che hanno riempito i suoi primi sei mesi di vita.
C'era quella tutina di Whinnie The Pooh, la sua prima tutina. Io e mia sorella ci siamo guardate sorridenti, poi abbiamo guardato lei. Ma davvero era così piccina? Perché adesso la nostra Giulia è una bimba grande. Adesso mangia la mela e sta quasi seduta da sola, adesso parla dicendo cose incomprensibili, adesso ride e urla e ti fa capire esattamente quando le manca qualcosa, quando è felice, quando ha fame.
C'era la prima tutina che le ho regalato io. L'ho presa il giorno dopo che è nata, era una tutina con un paio di calzoncini di jeans e una camicetta bianca cuciti insieme. Il giorno in cui l'ho comprata c'era una commessa che mi consigliava di prendere quella da sei mesi, ma io la mia Giulia l'avevo già vista ed era così piccola. Non potevo prenderle una tutina così grande. Così le ho preso quella da tre mesi, poi però ho capito che la commessa aveva ragione. La Giulia, poche settimane dopo, la riempiva già tutta. Era bellissima.
Ha quasi sei mesi. Se penso com'era quando è nata mi chiedo com'è possibile che in così poco tempo abbia imparato già a fare tutte queste cose. Ha quasi mezzo anno. È una bimba quasi grande. Adora ascoltare le canzoncine dei cartoni e dello Zecchino D'oro. Ho fatto un cd e ci ho messo dentro canzoni che non conoscevo nemmeno io. Con lei, le ho imparate. So praticamente a memoria Goccia dopo goccia e la trovo davvero bellissima. Il nostro cavallo di battaglia però è Torero Camomillo. La Giulia ama l'attacco di quella canzone! Mentre io mi dedico al Lallara lallara lallara lalla la olè! lei scalcia a tutta velocità. Credo che per lei quello sia ballare.
Chissà, magari mi insegnerà anche a ballare, un giorno.
Ti rendi conto che il tempo è passato quando tua sorella ti chiede di tenere la tua nipotina, mentre lei toglie i suoi panni estivi dai cassetti.
E io ero lì, oggi pomeriggio, seduta sul lettone con la Giulia in braccio, così bella e paffutella che la strizzerei, la strapazzerei di coccole, la riempirei di baci se lei non ne fosse infastidita. Potrei anche restare ore e ore a guardarla, anche quando dorme, tanto è dolce, tanto è incredibile tutto quello che è successo in questi mesi.
Quando è nata e l'ho vista la prima volta ho pensato che era la neonata più bella del mondo, avevo paura anche solo a toccarla, non sapevo che cosa dirle. Era tutta lì, la mia nipotina tanto attesa. Tutta chiusa in quella culla, piccola e fragile, senza parole, con gli occhi chiusi e la pelle rossa. E io ero già innamorata di lei, un'emozione mai provata prima, un amore incondizionato che non so da dove nasce, ma all'improvviso lo senti esplodere. Un istante dopo averla vista lei era già diventata l'amore più grande dei miei anni.
Quel 6 giugno non l'ho presa in braccio, non sapevo toccarla, mi faceva quasi paura anche solo sfiorarla in tutta la sua delicatezza. Il giorno dopo me ne stavo seduta sul letto di mia sorella e lei è arrivata e me l'ha messa tra le braccia, così, senza preavviso. Le foto di quel momento testimoniano che anch'io ero diventata rossa come un pomodoro, rossa come lei. Non sapevo come tenerla. Lei dormiva tranquillamente, non sapeva qual era il pericolo che stava correndo. Lei aveva quel musino così tenero e quelle manine che sembravano quelle di Ciccio Bello. Era lì, tra le mie braccia, per la prima volta, così piccola, così senza forza, così senza difese. E io l'amavo già.
Quando è tornata a casa ho attaccato uno striscione da piedi alle scale di casa sua. Un Benvenuta Giulia! scritto di notte, con la bomboletta rosa su un mio vecchio lenzuolo, ha fatto piangere mia sorella, lei che è una roccia, lei che, al contrario mio, non piange mai.
Quella stessa sera l'associazione del mio paese aveva organizzato una cena, da tempo. Quando sono arrivata io, nel tardo pomeriggio perché prima, giustamente, ero impegnata a fare la zia, tutti mi chiedevano com'era questa nipotina. Io ero in trance, completamente fuori di testa. Con gli occhi lucidi e qualche lacrima mostravo a tutti quelle centinaia di foto che ero riuscita a farle all'ospedale. E continuavo a dire che era bellissima, la mia Giulia.
Da quel bellissimo giorno di giugno sono passati quasi sei mesi e oggi me ne sono resa conto più che mai. Oggi che la tenevo in braccio e lei giocava col sonaglino quasi seduta da sola, mentre sul letto mia sorella ordinava quei vestiti che hanno riempito i suoi primi sei mesi di vita.
C'era quella tutina di Whinnie The Pooh, la sua prima tutina. Io e mia sorella ci siamo guardate sorridenti, poi abbiamo guardato lei. Ma davvero era così piccina? Perché adesso la nostra Giulia è una bimba grande. Adesso mangia la mela e sta quasi seduta da sola, adesso parla dicendo cose incomprensibili, adesso ride e urla e ti fa capire esattamente quando le manca qualcosa, quando è felice, quando ha fame.
C'era la prima tutina che le ho regalato io. L'ho presa il giorno dopo che è nata, era una tutina con un paio di calzoncini di jeans e una camicetta bianca cuciti insieme. Il giorno in cui l'ho comprata c'era una commessa che mi consigliava di prendere quella da sei mesi, ma io la mia Giulia l'avevo già vista ed era così piccola. Non potevo prenderle una tutina così grande. Così le ho preso quella da tre mesi, poi però ho capito che la commessa aveva ragione. La Giulia, poche settimane dopo, la riempiva già tutta. Era bellissima.
Ha quasi sei mesi. Se penso com'era quando è nata mi chiedo com'è possibile che in così poco tempo abbia imparato già a fare tutte queste cose. Ha quasi mezzo anno. È una bimba quasi grande. Adora ascoltare le canzoncine dei cartoni e dello Zecchino D'oro. Ho fatto un cd e ci ho messo dentro canzoni che non conoscevo nemmeno io. Con lei, le ho imparate. So praticamente a memoria Goccia dopo goccia e la trovo davvero bellissima. Il nostro cavallo di battaglia però è Torero Camomillo. La Giulia ama l'attacco di quella canzone! Mentre io mi dedico al Lallara lallara lallara lalla la olè! lei scalcia a tutta velocità. Credo che per lei quello sia ballare.
Chissà, magari mi insegnerà anche a ballare, un giorno.