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Channel: da sopra un'amaca
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castagne, piogge e chi lo sa

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Giorni di freddo e pioggia, ecco come sono stati sabato e domenica. Freddo e pioggia hanno fatto sì che la festa della castagna sia stata un mezzo flop. 
Per l'occasione ho tirato giù il piumino invernale, mai scelta fu più azzeccata! Avevo due paia di calze, giacca chiusa e sciarpa che copriva anche il naso, ma nonostante questo morivo comunque di freddo in quella baracca senza stufetta in cui avrei dovuto vendere mosto e castagne. Vista la pioggia di gente ce n'era davvero poca e io ho approfittato dei tempi morti per gustarmi ciò che avrei dovuto vendere. Non so quante castagne ho mangiato, di mosto giuro che non ne ho bevuto tanto, d'altra parte avevo i soldi in mano e non potevo mica dare il resto a caso.
L'unica nota fortunata è che questo autunno arrivato all'improvviso ci ha permesso almeno di fare in tranquillità la lunga passeggiata ecologica tra i boschi, domenica mattina. Eravamo pochi a camminare, ma è comprensibile. Se non fossi stata "costretta" certo non mi sarei alzata dal letto alle 7 di una domenica piena di nuvoloni che non promettevano niente di buono. Se ci avesse beccato l'acqua a metà percorso credo che a quest'ora sarei a letto con la febbre. Invece non è successo. Ho scoperto che camminare insieme ad altre persone rende tutto meno faticoso, in fondo ho fatto 10 km con un ritmo piuttosto sostenuto (secondo me) e le gambe mi hanno fatto male solo un po', molto meno di quello che temevo. Ho camminato ascoltando le storie d'amore della Sabri, ho cercato di riacciuffarla dopo che, per aver litigato con la sua amichetta, era partita di corsa col broncio su per una salita. Correva davvero forte! Ho faticato per riprenderla, d'altra parte sono una vecchietta rispetto a lei. Ho camminato parlando di buoni propositi per l'anno nuovo, in particolare di un obiettivo che forse proveremo a mettere in pratica: la ristrutturazione del campo sportivo della nostra frazioncina, abbandonato da una decina d'anni. Servirà molta terra e impegno per creare una specie di campo polivalente, dove giocare sia a calcio che a pallavolo. Serviranno anche dei soldi che di preciso non sappiamo ancora dove trovare. Probabilmente il comune non finanzierà un bel niente e noi dovremmo inventarci cene su cene, tombolate e cenone di Capodanno. Forse, chissà. È ancora tutto da decidere.
Quello che è certo è che l'incasso di questa festa della castagna non sarà affatto d'aiuto. Non conosco esattamente le spese, ma so che l'incasso è stato di seicento euro circa. Troppo pochi per qualsiasi progetto serio. Eppure sarebbe bello avere un punto di ritrovo la prossima estate e sarebbe bello dire che io c'ero le domeniche passate a spianare e a tagliare l'erba. Non so di preciso quale potrebbe essere il mio ruolo in tutta questa esplosione di lavori maschili, però so che voglio partecipare, anche solo portando la merenda per allietare le fatiche. Così poi l'estate prossima facciamo tornei di pallavolo. Sarebbe proprio bello!

Alcuni click dalla passeggiata di domenica.







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